La pubblicazione del Position Paper 2020-01 "La certificazione degli adempimenti Anti CoViD-19 - Perchè, quando e come?" da parte di Asso231ha suscitato grande interesse nel mondo imprenditoriale ed anche in quello pubblico.
Imprenditori e Pubblici Amministratori hanno accolto con particolare favore la proposta di poter rafforzare il grado di affidabilità del "modello organizzativo" adottato per implementare le "misure Anti CoVid-19" facendo condurre degli Audit interni di conformità a professionisti in possesso di esperienza professionale e qualifiche idonee, con riferimento ai requisiti dell'art. 30 del D.Lgs. 81/08.
Ed agli imprenditori privati non è sfuggito quanto, oltre alla responsabilità penale in tema di sicurezza sul lavoro, essi debbano tenere in considerazione anche la "Responsabilità Amministrativa 231" correlata all'eventuale contagio di un lavoratore, per cui l'art. 30 indica le best practice da attuare.
E nel manifestare l'apprezzamento per i contenuti del Position Paper, è stato chiesto contestualmente che Asso231 potesse dare seguito alla proposta, stabilendo delle Linee Guida di dettaglio in tal senso e fornendo direttamente i servizi di auditing necessari.
Ovviamente, non potevamo non raccogliere lo stimolo per cui, a tempo di record abbiamo preparato le "Linee Guida per l’Audit documentale di conformita’ delle Misure Anti CoViD-19 per le organizzazioni pubbliche e private", con le quali abbiamo indicato i criteri di audit auspicati nel Position Paper 2020-01, ispirandoci al già citato art. 30 del D.Lgs. 81/08, oltre che alla norma internazionale ISO 19600 "Sistemi di gestione della Compliance" ed alla norma internazionale ISO 19011 per la gestione degli audit e mettendola gratuitamente a disposizione degli imprenditori ed amministrazioni pubbliche, che vogliano utilizzarla come riferimento.
Per quanto riguarda, invece, la richiesta di fornire direttamente i servizi di auditing necessari, Asso231 deve declinare l'invito, avendo scelto di non gestire personale, ma si impegnerà lo stesso a tenere sotto controllo il processo, concedendo il diritto di condurre audit ai sensi delle Linee Guida e rilasciare Rapporti di Audit con specifico riferimento all'Associazione, solo a professioniste/i adeguatamente qualificate/i mediante la partecipazione ad appositi corsi di formazione e con adeguata esperienza professionale, così da poter garantire l'uniformità di attuazione dei criteri di audit proposti, per come indicato nelle stesse Linee Guida.
Come sempre, Asso231 è al servizio dei propri Stakeholder.
LA CERTIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI ANTI COVID-19 - PERCHE', QUANDO E COME?
L’intera comunità mondiale ed il nostro Paese in particolare, stanno attraversando un momento terribile con implicazioni non solo sulla salute della popolazione, ma anche sull’intero tessuto economico e le cicatrici che questa pandemia da coronavirus SARS-CoV-2 lascerà non saranno solo sul corpo e l’anima di ciascuno di noi, ma anche sul nostro futuro, in quanto le conseguenze economiche che deriveranno da questo “lock-down” generalizzato penalizzeranno questa generazione come mai nella storia dell’Umanità.
La “resilienza” dell’essere umano, è noto, è una caratteristica tale che ci porterà a ricostruire, in tempi più o meno lunghi, le condizioni di “normalità” della vita quotidiana, sia da un punto di vista sociale, che economico e, a prescindere o meno dall’assistenzialismo statale, il mondo dell’imprenditoria troverà modo di sopravvivere, adeguandosi alle nuove situazioni che si prospetteranno, a cominciare dal dover “ridisegnare” le abitudini personali e le procedure aziendali.
Ovviamente, la priorità di ogni imprenditore dovrà essere quella di garantire la “continuità del business” (cosiddetta “Business Continuity”), ma nel rispetto delle idonee garanzie di sicurezza per i lavoratori, gli utenti e la comunità tutta.
Per la maggior parte delle organizzazioni imprenditoriali, infatti, l’esercizio dell’attività non può considerarsi impattante solo sul “perimetro aziendale” (e, quindi, riguardante solo i propri lavoratori), ma può estendere i propri effetti anche sull’utenza e, quando la stessa utenza ha dimensioni considerevoli, può impattare su un intero territorio e sulla comunità ivi insistente (si pensi solo agli spostamenti di lavoratori ed utenti).
Da qui, discende l’enorme carico di responsabilità che gli imprenditori devono assumersi sulle spalle, come novelli Atlante che devono reggere l’intero globo terrestre.
Gli imprenditori, quindi, dovranno attendere ad una serie di adempimenti, alcuni stabiliti per Legge ed altri per Norme e Linee Guida locali ed internazionali, per poter assicurare che la propria organizzazione possa agire in “Compliance”, garantendo:
Siamo sicuri che gli imprenditori seri non avranno difficoltà, né resistenze di alcun tipo nel comprendere e fare propri i sopraccitati principi ed anzi, oltre ad adempiere, cercheranno dei modi per far sì che il loro impegno possa essere attestato o certificato da terzi, così da poter infondere maggior fiducia ai propri stakeholder e distinguersi dagli individui e dalle organizzazioni senza scrupoli che, purtroppo, infestano il panorama imprenditoriale locale ed internazionale.
QUINDI, LA CERTIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI DA COVID-19 È NECESSARIA?
In questo momento gli stimoli correlati a questo quesito giungono da più parti ed Asso231 non si poteva esimere dall’esprimere una propria posizione, nell’esercizio della propria mission di “diffusore di cultura” e “tutore degli interessi” di una vasta serie di stakeholder. Per poter valutare, però, se e con quali strumenti un imprenditore possa condividere con gli stakeholder gli esiti del proprio impegno, occorre “categorizzare” e capire la natura degli adempimenti a carico dello stesso imprenditore.
Ecco, quindi, la ragione che ci ha spinto a pubblicare il Position Paper 2020-01 qui allegato e nel quale si prova a rispondere al delicato quesito posto,
E' possibile scaricare la nostra Tabella Reati con le fattispecie di reato presupposto della Responsabilità ex D.Lgs. 231/01 introdotte fino al 30 Luglio 2020 incluso l'art. 25-sexdecies.
A pochi mesi dal Decreto Fiscale, il D.Lgs. 75/2020 (in vigore dal 30 luglio 2020) estende nuovamente il catalogo dei reati presupposto per la responsabilità dell’ente. La novella richiama fattispecie di diritto penale tributario, ma non solo: viene ampliato anche il novero dei reati in danno alla PA e viene prevista la responsabilità degli enti per i reati di contrabbando.
Si tratta dell’epilogo (almeno per il momento) di un percorso intrapreso in ambito europeo attraverso l’adozione della c.d. Direttiva PIF (UE 2017/1371) per la “lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale”, con cui l’UE ha demandato ai singoli Stati membri l’adozione di misure atte a contrastare le cc.dd. gravi frodi IVA, ossia quelle condotte contraddistinte da fraudolenza e transnazionalità tali da recare un danno agli interessi finanziari dell’Unione per non meno di 10 milioni di euro.
Inizialmente, con l’art. 39 del D.L. 124/2019, il legislatore italiano, in attuazione delle norme europee, ha modificato l’art. 25 quinquiesdecies del D.Lgs 231/2001, prevedendo sanzioni variabili tra le 400 e le 500 quote ed introducendo la responsabilità amministrativa degli enti per:
Ebbene, il D.Lgs. 75/2020 ha introdotto, nel medesimo art. 25 quinquiesdecies, il nuovo comma 1-bis che prevede, quali ulteriori reati presupposto, le fattispecie di:
La novella ha modificato, altresì, l’art. 24 del D.Lgs. 231/2001, ampliando il catalogo dei reati in danno alla P.A. (intendendosi ora per tale anche l’UE), introducendo e prevedendo:
Anche a tali nuove fattispecie è applicabile la circostanza aggravante di cui al comma 2 dell’art. 25 quinquiesdecies (l’aver conseguito un profitto di rilevante entità ovvero la derivazione di un danno di particolare gravità) e le sanzioni interdittive di cui al comma 3, ossia: il divieto di contrattare con la PA, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi, nonché il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Ancora, all’art. 25, co. 1 del D.Lgs 231/2001, sono stati inseriti, accanto a quelli già previsti, i reati di peculato ex artt. 314 e 316 c.p. e di abuso d’ufficio ex art. 323 c.p.c..
Infine, la nuova normativa ha introdotto il nuovo art. 25 sexiesdecies, rubricato “Contrabbando”, che sancisce la responsabilità degli enti per i reati di cui al D.P.R. 43/1973 in materia doganale, prevedendo sanzioni, anche penali, in caso di mancato pagamento dei diritti di confine.
Da quanto sopra, si conferma la necessità che le imprese si dotino di modelli di controllo e gestione adeguati ed efficaci (o adeguino quelli esistenti), idonei a prevenire la commissione di reati del tipo richiamato.
Scritto da Ciro Strazzeri e Mia Rupcic, vertici di Asso231 e GIACC Italy e con la prefazione di Neill Stansbury, Presidente dell'ISO Technical Committee ISO/PC 278 che ha scritto la Norma, edito da Wolters-Kluwer, esce il secondo libro della "Collana Asso231" specificatamente dedicato alla ISO 37001 ed Intitolato: "Manuale Pratico Anticorruzione e Guida alla Norma ISO 37001 (con Inclusi dei Modelli di Documenti Personalizzabili e Conformi alla Norma ISO 37001)".
Nel Capitolo 1 viene fatto un breve excursus sul fenomeno della Corruzione presentandola dietro le sue varie “facce”, cercando di comprenderne le motivazioni che spingono i corruttori e provando a identificare in maniera pratica i fattori, le carenze organizzative, culturali e strutturali, che ne favoriscono la diffusione.
Nel Capitolo 2 vengono presentate in pratica le modalità di compimento di determinati atti corruttivi, illustrando anche decine di esempi realistici.
Nel Capitolo 3, in maniera forse un po’ provocatoria, nella speranza di poter “disincentivare gli indecisi”, vengono presentati in maniera molto pratica i “rischi per i corruttori” e per le organizzazioni nell’interesse del quale essi operano, analizzando il rischio di procedimenti penali, il rischio di perdite finanziarie e l’aspetto etico, distinguendo anche le responsabilità per le persone fisiche da quelle per le organizzazioni e provando anche a definire qualitativamente i costi della corruzione.
Nel Capitolo 4, il principale, viene illustrato come realizzare praticamente quello che viene definito, a seconda delle legislazioni nazionali dei vari Paesi un Programma Anticorruzione, un Compliance Program, Adequate Procedures, tanto per citare alcuni esempi, ma che in questa opera si è scelto di chiamare “Sistema di Gestione Anticorruzione”, visto che, proprio per garantire la sua efficacia a livello internazionale e non solo locale, si è scelto di ispirarsi allo standard ISO 37001:2016. Ampliando il lavoro fatto nel precedente libro pubblicato con questa casa editrice, saranno illustrati praticamente i passi per la realizzazione del Sistema di Gestione Anticorruzione, a partire dai contenuti di base dei capitoli di un Manuale del Sistema di Gestione, accompagnati da commenti e indicazioni/strumenti pratici (alcuni dei quali sono resi disponibili al lettore in formato personalizzabile, tramite il link al sito web dell’Editore indicato in quarta di copertina), oltre che da una lista di documenti potenzialmente richiedibili da un Ente Certificatore, come evidenze di audit.
Chiudono il libro, due Appendici. L’Appendice A, contiene i punti per costruire una check-list per un “Audit 37001” organizzata secondo i punti della norma. L’Appendice B, contiene i punti per costruire una check-list basata su documenti e processi fondamentali. L’auditor potrà utilizzarle, in base alle particolari esigenze di audit.
Scritto da Ciro Strazzeri e Mia Rupcic, vertici di Asso231 e GIACC Italy e con la prefazione di Neill Stansbury, Presidente dell'ISO Technical Committee ISO/PC 278 che ha scritto la norma, esce il primo libro al mondo specificatamente dedicato alla ISO 37001, con incluso un esempio modificabile e personalizzabile di Manuale del Sistema di Gestione Anti-Corruzione ai sensi della ISO 37001.
In questo libro, che è frutto di anni di studi teorici ed esperienza pratica sui Modelli di Prevenzione della Corruzione basati sulle principali legislazioni nazionali adottate dai principali Stati (D.Lgs. 231/01, L. 190/12, UK Bribery Act, US FCPA, ecc.), oltre che sugli studi sulla specifica Norma ISO 37001 cominciati già dalla pubblicazione dei primi Draft, vengono presentati i contenuti della ISO 37001 ed i punti di correlazione con quanto previsto dalla legislazione vigente.
Nel Capitolo 1, si presentano i principali strumenti anti-corruzione nel panorama nazionale ed internazionale.
Nel Capitolo 2 si analizzano alcuni aspetti salienti, oggetto di ampio dibattito, quali la reale necessita di una “Certificazione anti-corruzione”, la problematica delle competenze necessarie, l’importanza del processo di due-diligence e le implicazioni con la legislazione italiana.
Nel Capitolo 3 si presentano la struttura dell’indice della Norma, i propositi ad essa correlata e faremo un riepilogo dei contenuti.
Il Capitolo 4 è strutturato per essere un modello base di Manuale Anti-Corruzione conforme alla Norma ISO 37001. Il lettore potrà usarlo come format da ampliare ed adattare ad un reale caso aziendale.
Si ringrazia Neill Stansbury, Presidente dell’ISO Technical Committe ISO/PC 278 che ha scritto la Norma ISO 37001 “Anti-Bribery Management Systems” e Presidente di GIACC (Global Infrastructure Anti-Corruption Centre) per avermi scritto la Prefazione al presente libro. Neill è una persona straordinaria che coordina un gruppo di persone altrettanto straordinarie, che hanno dovuto affrontare 3 anni di duri confronti per arrivare alla pubblicazione di uno Standard che soddisfasse i più.
Per acquistare il libro occorre visitare la pagina specifica del sito web di Wolters-Kluwer
http://shop.wki.it/Wolters_Kluwer_Italia/Libri/ISO_37001_ed_i_Sistemi_di_Gestione_Anti_Corruzione_s612612.aspx
Scarica la Tabella Reati aggiornata (in verde i nuovi inserimenti), completa dei riferimenti legislativi e delle sanzioni. Usa i filtri per facilitare le ricerche.
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