"La corruzione è un fenomeno diffuso, che solleva serie preoccupazioni morali e politiche, che danneggia un buon governo, che ostacola lo sviluppo economico e che altera la concorrenza. Essa mette a repentaglio la lealtà, erode la giustizia, mina i diritti umani; è un ostacolo alla riduzione della povertà, distrugge la fiducia nelle istituzioni ed interferisce col funzionamento equo ed efficiente dei mercati.
I governi hanno fatto progressi nell’affrontare questo argomento all’interno delle proprie leggi nazionali e internazionali per cui, nella maggior parte delle giurisdizioni, è un reato, per le organizzazioni e gli individui, impegnarsi in atti corruttivi."
Questo è quanto riportato nella ISO/CD 37001, il progetto di Standard Internazionale per la realizzazione di "Sistemi di Gestione Anticorruzione"; e sul tema dell'Anticorruzione e della Responsabilità Penale delle Società, ho tenuto una relazione in occasione dei Compliance Days, svoltisi il 26-27 Maggio 2016 presso la sede della Regione Lombardia.
Per l'occasione, ho avuto modo di illustrare i principali riferimenti normativi in materia di Anticorruzione in Italia ed all'estero, con focus su UK e USA, annunciando, appunto, anche il prossimo avvento dello Standard ISO 37001.
Ho, allo scopo, preparato una presentazione in MS Power Point (c), accompagnata anche da una brevissima intervista, che è possibile visionare, visitando il nostro Canale Youtube al link seguente
https://youtu.be/4OTUuCkXi_I
Di seguito, invece, il link per scaricare la presentazione.
Abstract
Dal luglio 2011 è entrato in vigore nel Regno Unito il “Bribery Act 2010” (BA), con il quale è stata disciplinata sia la corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione sia la corruzione privata, con abrogazione della precedente normativa.
La legge britannica ridefinisce il concetto di corruzione (naturalmente già preesistente) e recepisce la convenzione internazionale Ocse sugli illeciti pagamenti a funzionari stranieri, contemplando il bribery come la concessione di un vantaggio ad un altro soggetto affinché quest’ultimo abbia un comportamento “inappropriato” (improper): all’epoca della pubblicazione, la principale differenza rispetto alla normativa italiana era che l’introduzione in Gran Bretagna del reato di corruzione privata che, in adempimento della Decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio UE sulla lotta contro la corruzione nel settore privato (a data 22 luglio 2003), gli Stati Membri erano tenuti ad introdurre nei propri ordinamenti entro il termine del 22 luglio 2005, ma che in Italia dovette attendere il 2012 per essere codificato.
Evidente appare il parallelismo tra la norma britannica e quanto stabilito dal D.Lgs. 231/2001 per la responsabilità delle organizzazioni private (relativamente ai reati corruttivi; per la controparte pubblica la materia è gestita dalla Legge 190/12 e dai Decreti ad essa correlati, ad esempio il D.Lgs. 33/13 in materia di Trasparenza), in quanto la responsabilità dell’ente sussiste nel caso di commissione di un reato di corruzione da parte di una persona che abbia con l’ente una relazione qualificata, preesistente alla commissione del reato e sempre che non esistano modelli organizzativi e procedure adeguate. A differenza, tuttavia, di quanto disposto dal legislatore italiano, il Bribery Act non prevede l’istituzione di alcun organo di controllo interno all’impresa, omologo del cd. Organismo di Vigilanza previsto dalla disciplina italiana di cui al citato D.Lgs. 231/2001.......
Per leggere la monografia completa, scarica il file allegato.
Asso231 ha realizzato una presentazione in "formato slide" che ricostruisce la storia del cosiddetto "Caso Thyssen", partendo dalla descrizione dell'evento disastroso, avvenuto nella notte tra il 5-6 Dicembre 2007, per arrivare alla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione - 18 settembre 2014 (ud. 24 aprile 2014), n. 38343 - Presidente Santacroce, Relatore Blaiotta, P.G. Destro.
Una durissima battaglia legale e sociale che con la sentenza di primo grado aveva "sconvolto" la giurisprudenza italiana con una condanna per "omicidio volontario" al Datore di Lavoro, unica nella storia della Repubblica. Condanna poi "ridotta" nel successivo processo di Appello e per quanto stabilito dalla Cassazione.
"Dolo eventuale" o "Colpa cosciente"? Su questo interrogativo, sono stati spesi 5 anni di un iter processuale senza precedenti, il cui testo delle sentenze rappresenta un vero e proprio "trattato" degno di un corso universitario.
La presentazione realizzata da Asso231 è la più completa attualmente disponibile sul web ed è a disposizione di chiunque desideri utilizzarla anche come strumenti didattico, nel rispetto delle clausole di Licenza Common Creative.
Per scaricare la presentazione, fai click sul link sottostante.
Scarica la Tabella Reati aggiornata (in verde i nuovi inserimenti), completa dei riferimenti legislativi e delle sanzioni. Usa i filtri per facilitare le ricerche.
Asso231 ha creato il proprio gruppo su LinkedIn per fornire le ultime novità e dare voce e spazio per un confronto anche ai non associati
Per favorire anche gli utenti abituali del noto social network, abbiamo attivato anche un'aggiornatissima pagina Facebook